Amarcord
FEDERICO LUPORI
- da Super User
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Da anni "Lupo" è uno dei nostri fidati istruttori, ma è arrivato a Tesero per la prima volta che non aveva ancora compinto nove anni. Piccolo, dolce, con la sua faccina simpatica, dietro ad un paio di occhialini tondi che gli conferivano quell'aria da secchione.... Infatti non si è smentito, si è laureato quest'anno con 110 e Lode!!! Ama il basket e insegnarlo ai più piccoli.
Età minima consentita al camp: 9 anni.
lo ne avevo solo otto la prima volta, però ero nato il 21 Luglio e quindi il traguardo dei 9 era vicino, la Sabry e Sandro chiusero un occhio. La mamma non mi mancò per niente e nemmeno il babbo. Sono passati 14 anni ed oggi sono dalla parte di quelli che alla Stazione di Firenze danno il proprio numero di telefono a tutte le mamme: per una settimana non vedranno i loro bimbi che vanno al Camp.
Li accompagno io, sarò il loro istruttore di basket.
Vado all'allenamento, come sempre ho fatto la borsa veloce, in furia e in fretta. Arrivo negli spogliatoi e mi cambio: ho i calzini del camp dell'ultima edizione: i pantaloncini bianchi della Spalding di qualche annetto fa (i miei preferiti), la maglia è quella un tempo arancione, con il logo del camp in alto a destra, ormai è vintage e di un rosino scuro. Non so se ha visto più campi da basket O lavatrici. All'allenamento c'è un ragazzo nuovo più grande di me, sulla trentina, abbiamo i pantaloni uguali. Mi emoziono. Ci guardiamo per la prima volta negli occhi, ma sappiamo che entrambi abbiamo qualcosa in comune da raccontarci subito. È il camp.
Ve ne racconto un'altra. Non si sa come, in quella settimana dopo anni a prendere solo rimbalzi in campo e in taverna, faccio conquiste. Sedici anni io e lei come me, ballerina, bionda, veronese, mi piace tantissimo. È durata poco tra noi, eravamo troppo lontani e forse piccoli, ma l'altra settimana quando mi sono laureato è venuta a trovarmi col suo ragazzo; la primavera scorsa invece gli ho ospitati 3 giorni da me e insieme ad altri amici sono stato una decina di volte a trovarla a Verona in tutti questi anni. Ho scritto "forse" troppo piccoli perché cosi, se c'è qualche love story in corso sull'asse Firenze. Verona nessuno si scoraggia.
Potrei continuare con tantissimi altri episodi, c'è chi sono anni che continua a chiedermi una maglia del Camp perché fa la collezione anche se è diventato grande e non ci viene più; chi mi dice che venderebbe la mamma per fare solo un giorno da giocatore al "Give and Go" e rivivere quelle settimane magiche.
Il camp non sono solo 7 giorni d'estate o 14 per i più fortunati. Dopo che lo vivi per la prima volta continua per sempre. Lo trovi nell'armadio quando ti vesti, è in campo mentre giochi o insegni a pallacanestro, ti accompagna quando fai un viaggio e ti fermi in quella città, anche solo poche ore, perché devi salutare i tuoi amici di Stava. È un gioco di aggregazione, un incontro di emozioni forti e sempre nuove anche se sei un veterano e l'asfalto dei campi da basket, davanti alle montagne, lo conosci a memoria.
Vi ringrazio uno ad uno,
Lupo